Approvato alla Camera il disegno di legge che semplificherebbe l’utilizzo degli impianti scolastici

La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, l’8 ottobre 2025, il Disegno di Legge sull’utilizzo degli impianti sportivi scolastici da parte di associazioni e società sportive dilettantistiche.
Il testo, che ora dovrà essere esaminato dal Senato della Repubblica per l’approvazione definitiva e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, modificherebbe l’articolo 96 del D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297, introducendo una procedura semplificata per la concessione in uso delle palestre scolastiche e degli impianti sportivi di proprietà pubblica.


Cosa cambierebbe concretamente

Attualmente, l’uso delle palestre scolastiche da parte di ASD e SSD è subordinato al permesso preventivo della scuola o del dirigente scolastico, secondo quanto previsto dall’articolo 96 del D.Lgs. 297/1994.
La nuova proposta di legge ribalterebbe questa impostazione:

  • la concessione d’uso verrebbe affidata direttamente all’ente proprietario (Comune, Provincia o Città Metropolitana);
  • la scuola potrebbe solo segnalare motivi ostativi, esclusivamente se legati ad attività curricolari o extracurricolari previste nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF);
  • in assenza di tali motivazioni, l’impianto potrebbe essere concesso alle associazioni sportive.

In sintesi, l’autorizzazione preventiva verrebbe sostituita da una logica di silenzio-assenso, rendendo l’utilizzo sportivo la regola e non più l’eccezione.


Una realtà già presente in molti territori

In diversi comuni italiani questo sistema è già in parte operativo.
Molti enti locali gestiscono le palestre scolastiche attraverso società municipalizzate o direttamente tramite gli uffici sport o patrimonio, in collaborazione con le scuole, che esprimono pareri tecnici.
In altri casi è adottato un modello misto, con la scuola come interlocutore consultivo e l’ente locale come responsabile amministrativo.

L’approvazione definitiva del disegno di legge uniformerebbe queste buone pratiche su scala nazionale, semplificando procedure e responsabilità.


Benefici attesi

1. Maggiore accessibilità alle strutture pubbliche
Le palestre scolastiche potrebbero essere concesse più facilmente ad associazioni e società sportive nei periodi non dedicati alle attività scolastiche.

2. Procedure più snelle e tempi ridotti
Le ASD e le SSD si rivolgerebbero direttamente all’ente proprietario, senza la necessità di ottenere ogni volta l’autorizzazione della scuola.

3. Ruoli più chiari
La scuola resterebbe garante della propria funzione educativa, mentre Comuni e Province gestirebbero concessioni, orari e manutenzioni.

4. Maggiore uniformità nazionale
Le differenze oggi esistenti tra territori verrebbero ridotte, favorendo criteri condivisi e trasparenti in tutto il Paese.

5. Valorizzazione dello sport di base
Il provvedimento andrebbe a rafforzare la promozione dello sport come diritto di cittadinanza, in linea con gli obiettivi della Legge Delega n. 86/2019 e dei decreti attuativi della riforma dello sport (D.Lgs. 36/2021).


Un passo avanti per scuola, sport e comunità

Come hanno sottolineato i Ministri Giuseppe Valditara e Andrea Abodi, l’obiettivo del provvedimento sarebbe quello di rafforzare il legame tra scuola, sport e territorio, riconoscendo le palestre scolastiche come beni comuni al servizio della collettività.

Se approvato definitivamente anche dal Senato, il disegno di legge rappresenterebbe un passo significativo verso una gestione più efficiente e inclusiva delle infrastrutture scolastiche, a beneficio dello sport di base e delle comunità locali.


  • D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297, art. 96 – Uso degli edifici e delle attrezzature scolastiche da parte di terzi.
  • Legge Delega 8 agosto 2019, n. 86 – Riforma dell’ordinamento sportivo e del lavoro sportivo.
  • D.Lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 – Attuazione della riforma del lavoro sportivo.
  • Disegno di Legge approvato alla Camera il 8 ottobre 2025 – “Utilizzo degli impianti sportivi scolastici da parte di associazioni e società sportive dilettantistiche” (in attesa di approvazione del Senato e pubblicazione in G.U.).

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